Dall’autostrada Roma Milano si deve uscire al casello di Orvieto e
prendere la strada per Todi fino ad una diramazione per Marsciano (S
n°317). La strada attraversa un territorio piuttosto selvaggio,
coperto per lo più da immense foreste e di gradevole effetto aspetto
paesaggistico. Superata la cima più alta della zona il M.te Peglia,
si deve arrivare fino all'abitato di San Venanzo.
Pochi metri dopo l'entrata nel centro
abitato si deve prendere una strada sulla destra che porta dopo circa
1 km in prossimità del geotopo.
Con il pallino blu è segnalata la zona craterica di
San Venanzo.
Il sito minerario si trova all'interno di tre piccoli crateri
vulcanici, di notevole interesse paesaggistico e geologico, in quanto
testimoni di manifestazioni vulcaniche in un territorio essenzialmente
sedimentario come quello umbro e che solo marginalmente presenta segni del
recente vulcanismo che ha interessato gran parte dell'Italia centro-occidentale.
Potenti colate di lava rivestono e costituiscono per larghi tratti, le
pareti dei coni vulcanici. Di dimensioni veramente ridotte (circa 50-100
metri di diametro), sono stati sfruttati fino ad alcuni anni fa come
cava di materiale basaltico per edilizia.
La presenza di industrie litiche
risalgono però fin dal medioevo.
Le forme geologiche originarie sono tuttavia
ancora ben preservate con pareti circolari e crateri per lo più
interessati da zone umide o coltivate.
La roccia effusiva costituente i
"basalti" locali è la venanzite (leucite olivin melilite,
roccia unica la mondo per
alcune sue caratteristiche chimico-petrografiche). Prende il nome
dall'abitato di San Venanzo ed è famosa in quanto
unica nel suo genere. In alcuni tratti la lava presenta una struttura
meno compatta, derivante da flussi lavici successivi intrusi in
fratture preesistenti. La presenza di bollosità permette il
ritrovamento di interessati minerali, quali la flogopite, la
phillipsite e altre specie legate ai flussi magmatici basici. La
zona ora è posta sotto tutela da leggi regionali ma è facilmente visitabile in quanto
da poco è stato predisposto un percorso didattico che consente di visitare i
luoghi più interessanti. Il Museo vulcanologico di San Venanzo
(aperto spesso solo su appuntamento) può essere un ulteriore motivo di
intrattenimento per approfondire la materia.
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