CELESTINA - SrSO4 - | ||||
CLASSE MINERALOGICA: solfato GRUPPO: trimetrico SISTEMA: rombico (gruppo spaziale: Pnma) ABITO: i cristalli sono di solito euedrali tabulari o prismatici. Si può trovare anche celestina di aspetto nodulare, fibroso e granulare DUREZZA: 3-3,5 PESO SPECIFICO: 3,9-4,0 INDICE DI RIFRAZIONE: na=1,622 nb=1,624 ng=1,631 (birifrangente) COLORE: di solito blu, ma anche incolore e giallo con sfumature verdastro, rossastro, brunastro LUCENTEZZA: vitrea (a volte madreperlacea) TRASPARENZA: da trasparente a traslucida SFALDATURA: perfetta in una direzione, debole nelle altre STRISCIO: polvere bianca FRATTURA: concoide GENESI: la genesi idrotermale è quella più comune; la si ritrova nelle vene idrotermali, nelle alluvioni e nelle cavità delle rocce ignee GIACIMENTI: Stati Uniti (Ohio, Michigan), Madagascar (cristalli ben formati), Inghilterra, Egitto; in Italia vi sono giacimenti in Sicilia CENNI STORICI: il nome deriva dal latino caelestis=celeste, a causa del colore blu (forse i latini erano lievemente daltonici); in antichità aveva una sua importanza in quanto i preti del Bengala la usavano per colorare di rosso le fiamme sacre (questo effetto stupiva e terrorizzava i credenti), in tempi successivi fu invece utilizzata per i primi rudimentali fuochi d'artificio ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: colore rosso al test alla fiamma (si distingue così dalla barite che alla fiamma è verde pallido); alcuni campioni sono fluorescenti ai raggi UV. La celestina si utilizza come colorante nell'industria chimica; per la produzione di preparati di stronzio utili nel campo della pirotecnia, della ceramica, della cosmesi, dei lubrificanti; a volte si estrae stronzio puro da impiegare come metallo (poco utilizzato) COMMENTO: la celestina si riconosce grazie ad abito, colore e saggio alla fiamma. La bellezza dei cristalli, la buona lucentezza e la stupenda tonalità di blu (unica nel mondo dei minerali) rendono la celestina uno dei minerali più ambiti dai collezionisti VOTO: 8,25 |
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