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CLASSE MINERALOGICA: ossido
GRUPPO: dimetrico
SISTEMA: trigonale (gruppo
spaziale: R3_c)
ABITO: bei cristalli di abito tabulare
e prismatico
DUREZZA: 9 (e' un gradino della scala
di Mohs)
PESO SPECIFICO: 3,98-4,10 (spesso però
é proprio 4,00)
INDICE DI RIFRAZIONE: ne=1,762
nw=1,770 (birifrangenza 0,008)
COLORE: blu, blu-violaceo,
blu-verdastro; il colore è causato da scambi di elettroni tra ferro bivalente e titanio
presenti all'interno del reticolo cristallino come impurezze
LUCENTEZZA: vitrea (fino a
subadamantina)
TRASPARENZA: da trasparente a
traslucida ad opaca (viene chiamato radice)
SFALDATURA: assente
STRISCIO: polvere bianca
FRATTURA: concoide
PLEOCROISMO: dicroismo da medio a forte
(verde-bluastro e blu-violaceo lungo e ed w rispettivamente)
GENESI: si forma per metamorfismo
regionale o di contatto che agisce su rocce basaltiche alcaline; spesso zaffiri si
rinvengono in ghiaie e sabbie alluvionali
GIACIMENTI: le nazioni più ricche
di zaffiri, in ordine di importanza sono Australia, Sri Lanka, Myanmar, Thailandia,
Cambogia, Vietnam, Madagascar ed India (esistono altri giacimenti ma sono molto meno
importanti)
CENNI STORICI: il nome deriva dal
latino sapphirus; è senz'altro una delle pietre più famose della storia ed ancora
attualmente il suo nome indica una tonalità di blu (anche Dante ne fa uso nella Divina
Commedia "Dolce color d'oriental zaffiro"). Ad inizio novecento in
California furono trovati giacimenti di zaffiro, ma si sbagliarono, era benitoite,
minerale che può vantare un colore simile allo zaffiro
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO:
è una varietà di corindone; può
presentare fluorescenza ai raggi UV (debole colore rosso-bianco-blu), può presentare
asterismo (a causa di inclusioni orientate di rutilo, ematite o ilmenite) e raramente una
debole cangianza; lo zaffiro può essere trattato (di solito termicamente o per
termodiffusione) ed anche essere prodotto sinteticamente (esistono 5 tipi di sintesi per
lo zaffiro, il riconoscimento con i naturali avviene grazie ad un esame al microscopio
delle inclusioni interne e ad analisi spettrometriche e spettrofotometriche). L'utilizzo
dello zaffiro è principalmente in campo gemmologico (ha utilizzi diversi, vedi corindone,
solo quando non si ha qualità da taglio), dove occupa per bellezza, rarità e durezza (e
quindi valore economico) un posto di primissimo piano; ha mercato anche in campo
collezionistico
COMMENTO: durezza, colore ed abito sono
di solito sufficienti al riconoscimento di questo importantissimo minerale. Bisogna fare
attenzione, a volte gioiellieri ed addetti del settore usano i termini zaffiro giallo,
zaffiro bianco etc., ricordiamo che il termine zaffiro indica esclusivamente la varietà
di corindone di colore blu (useremo negli altri casi il termine corindone giallo, etc.).
Avviso ai collezionisti, se vi capita di incontrare un bello zaffiro su matrice non ve lo
fate scappare!
VOTO: 9 |
Zaffiro con asterismo |
Zaffiro (forma ovale, taglio brillante) |
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